Trattamento chirurgico dell’incontinenza urinaria da sforzo: consultazione pubblica di un report di HTA

Trattamento chirurgico dell’incontinenza urinaria da sforzo: consultazione pubblica di un report di HTA

La settimana scorsa, dal 18 al 24 Giugno 2017, è stata la settimana mondiale della continenza, promossa dalla World Federation of Incontinent Patients (WFIP) e proprio oggi, 28 Giugno 2017, ricorre la giornata nazionale dell’incontinenza, promossa dalla Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni Pavimento Pelvico (FINCOPP). Queste iniziative sono finalizzate a sensibilizzare e informare la popolazione su questo importante tema che assume, sia a livello nazionale che mondiale, proporzioni assai rilevanti e impatta su diversi aspetti. Primo fra tutti è la qualità di vita del paziente e le limitazioni che la condizione impone (non solo ad essi ma anche alle persone che si prendono cura di loro) ma non vanno trascurati né l’impatto economico (ad esempio legato alla spesa per dispositivi medici quali pannoloni e sacche) né quello ambientale (legato allo smaltimento dei dispositivi monouso – tema recentemente trattato durante il congresso della società Health Technology Assessment International tenutosi a Roma dal 17 al 21 Giugno).

L’incontinenza urinaria, nelle sue varie forme, è una condizione abbastanza comune. Nella donna, la forma definita incontinenza urinaria da sforzo o da stress”, è sicuramente quella più diffusa e consiste in perdite involontarie di urina in seguito ad uno sforzo intra-addominale (es. un colpo di tosse, una risata, uno starnuto, il sollevamento di un peso). Tale forma di incontinenza può colpire anche la popolazione maschile, anche se in misura minore e spesso in relazione ad interventi di prostatectomia.

I trattamenti di prima linea per la gestione dell’incontinenza urinaria da sforzo prevedono l’utilizzo di ausili contenitivi (pannoloni, assorbenti), modifiche dello stile di vita (es. riduzione del peso corporeo e del consumo di caffè) ed esercizi per rafforzare il pavimento pelvico. Spesso questi approcci sono utilizzati in combinazione.

Quando questi approcci falliscono, vengono considerate soluzioni chirurgiche e tra queste l’impianto di un “nastrino a rete” in materiale sintetico a supporto dell’uretra (che prende il nome di sling, termine inglese che significa “fionda”). L’intervento viene effettuato da diversi anni usando tecniche mini-invasive, attraverso delle piccole incisioni inguinali, è proposto principalmente alla popolazione femminile ma è praticabile anche negli uomini. Recentemente, per la popolazione femminile, è stato proposto un approccio ancor meno invasivo, che prevede una sola incisione e l’utilizzo di sling di minore lunghezza (denominate single-incision sling o mini-sling).

Ma veniamo alla notizia che ha ispirato il mio post di questo mese (che non riguarda proprio una tecnologia nuova o emergente: le sling sono in uso da diversi anni): pochi giorni fa il Ministero della Salute ha aperto la consultazione pubblica di 5 documenti di HTA prodotti nel semestre passato e uno di essi riguarda proprio l’impianto di sling per l’incontinenza urinaria da sforzo nella popolazione sia femminile che maschile. Si tratta di un report di HTA che analizza le caratteristiche tecniche delle sling attualmente in commercio, la diffusione della procedura a livello nazionale, le prove di efficacia clinica comparativa a supporto della procedura nelle due diverse popolazioni e la relativa letteratura economica.

Secondo una procedura che il Ministero della Salute adopera già da alcuni anni, il report di HTA sulle sling (così come gli altri 4 documenti prodotti) sarà in consultazione pubblica per un periodo di 60 giorni. In questo intervallo, tutti i soggetti interessati avranno l’opportunità di leggere il report e fornire commenti attraverso un modulo elettronico. I commenti, raccolti al termine del periodo di consultazione, saranno analizzati dal team di autori ed esperti e forniranno elementi per eventuali modifiche o integrazioni al testo.

Sicuramente, per i lettori di questo blog, si tratta di un’opportunità di partecipazione a questo processo e probabilmente, per chi si occupa dei dispositivi trattati, sarà un’interessante lettura sotto l’ombrellone…

Per approfondire:

http://wfip.org/ ●●● Sito web della WFIP.

http://fincopp.org/ ●●● Sito web della FINCOPP.

http://www.panoramasanita.it/2017/06/21/hta-leogrande-aiic-la-valutazione-dellimpatto-ambientale-diviene-obiettivo-prioritario-per-lhealthcare/ ●●● Riferimento all’intervento sull’impatto ambientale durante l’ultimo congresso HTAi di Roma.

http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1202&area=dispositivi-medici&menu=tecnologie#consultazione ●●● Link al sito web del Ministero della Salute dal quale è possibile scaricare il report di HTA citato nell’articolo e il relativo modulo per l’invio dei commenti.

https://www.flickr.com/photos/mavadam/2746158589 ●●● Link all’immagine.

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