Le norme: conoscerle o ignorarle questo è il problema

Le norme: conoscerle o ignorarle questo è il problema

il dubbio amletico della conoscenza

Leggere, studiare, imparare forse: ma qui è l’ostacolo

Avrei potuto fare una lista di qualche centinaio di norme imprescindibili per gli ingegneri biomedici.

Ma considerato che stai attrezzando la borsa da portare in spiaggia ti faccio partire leggero.

La piramide della conoscenza

Ti sei mai chiesto che differenza c’è tra sapere, saper fare e saper essere? Dove si impara l’uno e l’altro?

Ti ricordo che qui parliamo di professione, non di cicli di studio, di European Qualifications Framework o di lauree professionalizzanti.

Però senza le conoscenze di base che si imparano durante il ciclo di studi formali si fatica a padroneggiare le conoscenze pratiche che si apprendono continuativamente per lavorare.

E la formazione pratica necessaria per applicare non deve essere confusa con l’informazione di base.

Altro ancora sono le competenze necessarie a gestire i gruppi di lavoro.

Quante scuse si sentono e vengono inventate per evitare la necessità di continuo apprendimento…

Le conoscenze del progettista

“Noi facciamo prodotti, tanto poi a metterli a norma ci pensa lei, o no? Non pretenderà che perdiamo tempo a leggere le norme?”

Il fatto che le chiamino norme è già positivo, spesso invece le chiamo “inutili carte burocratiche”

Come a dire: non pretenderai che il chirurgo debba conoscere le tavole di anatomia e l’embriologia? Lui deve operarti e non ha tempo da perdere… al massimo qualcuno gli dirà cosa deve evitare.

Se sei fortunato glielo dice prima. Se invece l’intervento è già stato fatto te lo dirà dopo †

Le norme: il punto di partenza

Tieni presente che la parte difficile delle norme non è trovarle e leggerle ma capirle e saperle applicare senza sprechi.

La regola di base è: se esiste è bene conoscerla, se non esiste sei nei guai.

Si perché la norma funziona spesso come metro di paragone, quando manca si entra nel campo del soggettivo. È vero che sei più libero, ma quando si parla di conformità di prodotto la libertà può diventare un cappio al collo.

E parlando di dispositivi medici che devono essere valutati da un organismo che rilascia il marchio CE capisci che i conflitti sono all’ordine del giorno.

Per non parlare dei clienti che ti possono contestare qualsiasi cosa senza un parametro di riferimento.

L’analisi dei rischi

Anche questa va fatta a norma? Ma dai ?!?

A presto,

Il tuo amichevole Ingegnere Biomedico.

No Comments

Post A Comment