POST 9# “Once upon a time…The Woman, Ipazia”

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Dai numeri sui papiri…al cielo tra le stelle.

Teone di Alessandria d’Egitto, noto matematico e astronomo nonché grande scienziato ebbe una figlia intorno al 370 d.C., Ipazia. Teone dirigeva la più famosa Accademia del mondo antico, il Museum e fece lui stesso da maestro alla figlia. Ipazia fin da piccola così passava le sue giornate immersa tra i papiri dell’enorme Biblioteca di Alessandria, studiando geometria, matematica, astronomia e filosofia. Si dilettava tra i rotoli risolvendo equazioni ed elaborando nuove teorie.

A 31 anni diventò responsabile della Scuola neoplatonica di Alessandria, continuando a trascorrere le sue giornate a studiare mantenendo però il contatto uscendo in strada a parlare pubblicamente con la gente per far passare il pensiero che il popolo poteva essere autonomo e forte senza dover pregare per forza un dio che venisse a salvarli. La notte invece continuava lo studio non più sui papiri ma guardando al cielo…verso le stelle. Ipazia fu tra i primi precursori della teoria eliocentrica, poiché riuscì a capire che nella teoria geocentrica c’era qualcosa che non andava, anticipò anche la prima legge di Keplero, secondo la quale i pianeti descrivono delle orbite ellittiche intorno al Sole.

Ipazia fu una generosa divulgatrice del sapere e divenne un’autorità dell’epoca rispettata per la sua saggezza.  Ipazia non indossava l’abito femminile ma si metteva quello degli insegnanti, il tribòn, il mantello maschile dei filosofi. Era nota anche per la sua bellezza, tantoché uno dei suoi allievi si innamorò di lei senza essere però corrisposto. Ipazia troppo presa nei suoi studi non si sposò mai.

Purtroppo con l’incendio della Biblioteca del Museum nulla di lei si è conservato. Sono rimasti solo i suoi scritti contenuti nelle opere del padre e alcune corrispondenze con i molti scienziati. È stato possibile rintracciare parte del lavoro di Ipazia nei trattati del padre. Nell’intestazione del III libro del commento di Teone al ‘Sistema matematico’ di Tolomeo, l’opera che tratta della teoria astronomica geocentrica, la quale fu ritenuta valida fino alla “rivoluzione copernicana” del XVI sec., possiamo leggere: “Commento di Teone di Alessandria al terzo libro del Sistema matematico di Tolomeo. Edizione controllata dalla filosofa Ipazia, mia figlia”.

La sua opera più significativa tratta di importanti elaborazioni delle equazioni e dello sviluppo di nuove soluzioni a dei vecchi problemi ed è costituita da tredici volumi di commento all’ “Aritmetica” di Diofanto, considerato il “padre” dell’algebra.

Il trattato, in otto volumi, sulle “Coniche di Apollonio” di Perga, è invece un’analisi matematica che introdusse gli epicicli e i deferenti per spiegare le orbite dei pianeti.

Altrettanto di valore i trattati su Euclide e Tolomeo.

Il Corpus astronomico è una raccolta di tavole sui corpi celesti di cui ne parlano Filostorgio e il lessico della Suda (enciclopedia storica scritta in greco bizanino).

Le invenzioni nate dai suoi studi meccanici, purtroppo distrutte anch’esse, sono però citate nelle lettere di un suo allievo, Sinesio di Cirene, poeta e oratore dell’epoca.

Le principali sono: l’astrolabio piatto, uno strumento per misurare il movimento e la posizione dei pianeti, delle stelle, del Sole e per calcolare le fasi dello Zodiaco.

L’idroscopio, in grado di definire, per la prima volta, il peso dei liquidi e lo strumento per distillare l’acqua e misurarne il suo livello. L’aerometro, si tratta di uno strumento che serve per determinare la densità di un dato volume d’aria. Sono a lei attribuiti anche i primi modelli di planisfero.

Persino gli Arabi hanno conservato i suoi scritti traducendoli e conservandoli a Bisanzio.

Come si può leggere da diverse fonti, morì tragicamente, anzi barbaramente, l’8 marzo 415. Socrate Scolastico  parla di questo evento nella “Historia Ecclesiastica”; il vescovo cristiano di Nikiu, Giovanni nella “Cronaca”. Damascio nella “Vita di Isidoro”: […] Così accadde che un giorno Cirillo, vescovo della setta di opposizione [il Cristianesimo], passò presso la casa di Ipazia, e vide una grande folla di persone e di cavalli di fronte alla sua porta. Alcuni stavano arrivando, alcuni partendo, ed altri sostavano. Quando lui chiese perché c’era là una tale folla ed il motivo di tutto il clamore, gli fu detto dai seguaci della donna che era la casa di Ipazia il filosofo e che lei stava per salutarli. Quando Cirillo seppe questo fu così colpito dall’invidia che cominciò immediatamente a progettare il suo assassinio e la forma più atroce di assassinio che potesse immaginare.Quando Ipazia uscì dalla sua casa, secondo il suo costume, una folla di uomini spietati e feroci che non temono né la punizione divina né la vendetta umana la attaccò e la tagliò a pezzi, commettendo così un atto oltraggioso e disonorevole contro il loro paese d’origine […]

Tutto ciò perché non rimanesse nulla di lei, che oltre la sua fama e la sua femminilità doveva ‘pagare’ il fatto di essere era pagana; in realtà di lei è rimasto comunque tanto…la sua fama e i suoi studi ed alcuni sono attualmente usati.

Il poeta Pallada, in un epigramma, le dedica uno degli elogi più belli:

“Quando ti vedo mi prostro, davanti a te e alle tue parole,
vedendo la casa astrale della Vergine,
infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto
Ipazia sacra, bellezza delle parole,
astro incontaminato della sapiente cultura”.

Alcuni riconoscimenti a lei dedicati:

  • Ipazia o 238 Hypatia è un asteroide della fascia principale
  • Cratere lunare
  • Hypatia, un esopianeta Iota Draconis b
  • Giardino a Pistoia inaugurato nel 2013
  • Giardino Ipazia a Tor Sapienza a Roma, inaugurato a marzo 2017 dal Comitato “Una Piazza per Ipazia”, composto da: A.N.P.I. Roma, Ass.ne Culturale Civiltà Laica di Roma, Ass.ne Donne di carta, Ass.ne Filomati, Ass.ne Toponomastica Femminile, GA.MA.DI., La Voce Onlus, Ipazia ImmaginePensiero Onlus, U.A.A.R. Roma e U.D.I.
  • Al suo nome è dedicato il Centro Internazionale Donne e Scienza, creato nel 2004 dall’UNESCO a Torino per sostenere lo studio, la ricerca e la formazione in particolare delle donne scienziate del Mediterraneo.
  • Il film “Agorà”, del regista spagnolo Alejandro Amenàbar, del 2009, Ipazia è stata interpretata da Rachel Weisz.
  • Dipinto di Ipazia di Charles William Mitchell, un olio su tela del 1885 conservato alla Laing Art Gallery (Regno Unito)

  • Vari studiosi hanno anche ipotizzato che la donna raffigurata tra i filosofi, nel celebre affresco del 1511 di Raffaello, ‘Scuola di Atene’ fosse proprio Ipazia, conservato ai Musei Vaticani .
  • “Un murale contro la violenza” di Dario Fo che dipinge Ipazia

Alcuni libri scritti su di lei:

  • “Ipazia la vera storia” di Silvia Ronchey, Milano, Rizzoli, 2010
  • “Ipazia d’Alessandria”, Gemma Beretta, Editori Riuniti University Press, 2014
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