Andrea Visconti: il successo dell’errore costruisce la libertà

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Andrea Visconti: il successo dell’errore costruisce la libertà

Successo e fallimento non sono l’unità di misura di una persona. WWE lo racconta attraverso le parole di Andrea Visconti che sul fallimento di Sinba, la sua startup, ha scritto una fiaba, perché il messaggio è universale e da sempre l’uomo narra e scrive, e così insegna.

Ci racconti un po’ della tua startup?

L’idea di avviare Sinba è nata nel periodo in cui con i primi smartphone si poteva leggere il codice a barre di un prodotto per avere delle informazioni. E allora perché non poterlo pagare, evitando la fila alle casse? Insieme ai miei soci, abbiamo iniziato a fare delle analisi di mercato per capire dove fosse meglio applicare questa tecnologia. Inizialmente avevamo idee diverse da sviluppare e Sinba era una delle possibilità. L’obiettivo era quello di utilizzare una app che leggesse i codici a barre dei prodotti di un negozio per permetterne, contestualmente, il pagamento. Dopo un paio di settimane, in cui ognuno cercava di convincere l’altro della propria idea con dei pitch reciproci, abbiamo scelto di svilupparla e pian piano abbiamo formato il team.

C’è un elemento in generale che secondo te ha determinato l’insuccesso? Un modo di fare, di pensare…

Principalmente un mercato GDO arretrato, complesso nella sua articolazione perché spesso scollegato nelle parti interne. Analizzando questo mercato ci siamo accorti che sarebbe stato difficile, anche in relazione alla nostra lentezza nell’execution. Un errore è stato quello di lavorare con persone iper competenti (che lavoravano in cambio di una quota societaria) ma non full time. Quantomeno, con persone full time, saremmo riusciti a fallire prima.

Come è nata l’idea della fiaba?

La sera leggo sempre una storia ai miei figli e l’idea è nata dall’esigenza di spiegare bene cosa fosse successo, di raccontare quello che avevo imparato dal fallimento della mia azienda. In primis, come genitore sento molto la responsabilità nei confronti dei miei figli perché un genitore è un punto di riferimento. Dovevo far capire che papà non era un fallito ma era fallita la sua azienda e che ora ricominciava con un altro lavoro. Era l’insegnamento migliore che potessi dare ai miei figli e a me stesso, perché il fatto di doverlo spiegare a loro, ha fatto sì che lo spiegassi anche a me stesso.

Qual è la ricetta segreta, o l’ingrediente segreto per crescere i bambini, ma soprattutto le bambine, sicure delle proprie capacità?

Non penso esistano ricette segrete o ingredienti segreti ma sicuramente voler bene veramente. Cosa significhi questo, sto ancora cercando di capirlo. È veramente difficile ma ci si deve provare per fare in modo che i bambini si sentano sicuri delle proprie capacità, senza misurarli!

La prima cosa che chiedo ai miei figli è “come stai?”. Non chiedo mai “com’è andata?” né quando finisce la scuola né dopo le attività ricreative perché altrimenti passa il messaggio che l’affetto ricambia soltanto le buone performance e si rischia la delusione attribuendo ad un altro il motivo della propria felicità. Il “voler bene veramente” emerge dall’impegno per fare in modo che i bambini e le bambine diventino uomini e donne capaci di esprimersi al meglio in ogni ambito.

Hai mai pensato di scrivere un libro?

Sì, avevo pensato di scrivere un libro sulla fiaba legata al fallimento di Sinba, per divulgare ampiamente il messaggio che tante persone hanno fatto proprio.

L’idea, poi, è maturata volendo divincolare il tema del fallimento dalla colpa: ci sono casi in cui la condizione in cui ci si trova è particolarmente difficile ma si può utilizzarla ugualmente come motivo di successo. Al momento il libro è in fase di definizione ma comprenderà 100 fiabe sul fallimento, non solo legato ad aziende, e una delle fiabe sarà quella su Sinba. C’è già una landing page (qui) in cui si può inserire la propria mail per essere informati quando il libro sarà disponibile.

Cosa manca, secondo te, alla scuola per tradurre l’errore in “successo”?

Per trasformare l’errore in successo è necessaria anzitutto la libertà di sbagliare. Quando un bambino è libero di sbagliare, può trasformare l’errore in esperienza e opportunità. Bisogna scollegare sia l’errore che il successo dalla grandezza di una persona.

Alla prossima bella storia da raccontare,

Veronica

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Veronica Moi

Ingegnere biomedico e giornalista. Non mi separo mai dalla mia penna stilografica, con cui progetto e racconto di sanità e altre storie.