Decidere di stare sul mercato a trent’anni

Decidere di stare sul mercato a trent’anni

Specchio forse sgradito ai più, ma onesto come fanno tutti gli specchi, tra le citazioni dal pensiero decrescente del Dalai Lama, l’augurio di una poesia Sioux e l’incontro con uno di noi che ci è riuscito, divenuto ormai general manager, questo breve racconto su che vita aspetta agli audaci che voglio misurarsi con il mercato, è una guida con cui confrontarsi per chi nel pieno delle sue forze vuole intraprendere la sua avventura nel mondo reale del mercato di oggi, e allo stesso tempo è un monito per tutti quanti non sono disposti a mettersi in gioco, scegliendo una vita rassicurante, piena di certezze anche se avvolte piatta e noiosa.

di Alessandro Mazzarisi

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Oggi un general manager, già segment leader e manager di una business unit, prima sales manager, product manager e prima ancora project manager, collega e amico fidato ormai da quindici anni, mi ha mostrato il suo percorso professionale basato sul suo personale sacrificio e quello della sua famiglia per stare con successo sul mercato, dove capacità e doti personali da sole non bastano.

La completa dedizione a impegnarsi per la propria azienda, fino a maturare una realistica percezione del proprio valore per offrirsi al miglior offerente, sono i moderni contraltari che ha incontrato per cogliere le opportunità di lavorare al top.

Piena disponibilità a stare per anni fuori di casa, cinque giorni su sette, vivendo in giro per il mondo, tra voli e alberghi, con la valigia sempre pronta.

Ogni giorno mettersi in gioco con i propri incarichi senza permettersi di sbagliare, essere disponibile per i propri colleghi e la propria azienda sempre, puntando a una strategia win-win, come persona ha voluto dire essere disposto a sacrificare i propri affetti e il proprio futuro per anni e anni.

Si lavora tanto per avere case più grandi, auto più potenti, per poi alla fine costruire famiglie sempre più piccole. Viviamo alla ricerca delle comodità per cercare di risparmiare il bene più prezioso, il tempo che sempre ci manca. Barattiamo il nostro diritto ad avere un domani e una famiglia, con il successo nell’immediato.

Per poterci valutare, ci hanno convinto a vestirci di titoli di prestigio e competenze sempre più sofisticate, ma nessuno che si preoccupi mai di verificare quanto buon senso abbiamo. Ormai, per ogni decisione che deve essere presa, siamo costretti a muoverci affiancati da legali e i migliori consiglieri.

In questo mercato così agguerrito, affermiamo il nostro successo promuovendo e valorizzando le nostre competenze in situazioni che ogni giorno diventano sempre più complesse, in una corsa senza fine, erodendo tutto il nostro tempo libero personale.

Così anche le nostre relazioni con gli altri diventano sempre più “di poco valore” perché consumate dal tarlo dell’individualismo e del profitto cui tutto sacrifichiamo.

Alla fine, provare a stare sul mercato diventa la sfida finale con cui giocarsi i tanti sacrifici fatti per studiare e diventare la persona adulta che si è.

Perciò, tra chi è capace, meritevole e ambizioso e si mette in gioco a 360°, qualcuno resiste e ce la fa; qualcun altro continua per anni e anni a consumarsi fino improvvisamente a vedersi davanti allo specchio così come si è, a nudo.

Allora, guardarsi e riconoscere in noi il “padrone del proprio futuro” risulta essere solo una magra consolazione, specialmente quando il tempo consuma inesorabilmente i nostri affetti, le nostre amicizie e noi stessi.

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Allora non resta altro che dedicare a tutti questi impavidi e coraggiosi, questa bella poesia Sioux, contraltare di tanti sacrifici che li attendono.

 

 

Non ti auguro un dono qualsiasi,

Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.

Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;

se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,

non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.

Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,

ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,

ti auguro tempo perchè te ne resti:

tempo per stupirti e tempo per fidarti

e non soltanto per guardarlo sull’orologio.

Ti auguro tempo per toccare le stelle

e tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.

Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso,

per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo,

tempo per la vita.

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Pubblicato dall’autore per la prima volta su Linkedin l’8 Maggio 2015

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