Donne e Industry 4.0: una preziosa testimonianza

Donne e Industry 4.0: una preziosa testimonianza

Questo secondo appuntamento della rubrica Industry 4.0 è dedicato a raccontarvi la storia di una donna, la dott.ssa Francesca D’Amico, e della sua professione, portata avanti ogni giorno con passione.

È nel salotto della sua abitazione che l’ho incontrata “virtualmente” per la prima volta. Le ho parlato di me, forse in maniera un po’ timida, cercando di far trapelare la mia curiosità verso tutto ciò che è nuovo e capace di mettermi alla prova. Non è mancato il confronto e tante sono state le idee che hanno preso forma. Abbiamo deciso, quindi, di iniziare un percorso graduale che, attraverso diverse interviste, porterà a toccare una serie di tematiche che vanno dall’organizzazione e gestione di impresa alle PMI (Piccole Medie Imprese), fino ad arrivare, poi, alla Ricerca e Sviluppo affiancata all’ Industry 4.0.

Tutto ciò che segue (in questa e nelle prossime interviste) vuol rappresentare non solo una preziosa testimonianza ma anche, e soprattutto, un messaggio di speranza verso un futuro che è sempre più presente, che ci chiede di cambiare e di innovare.

Buona lettura!

 

Qual è stato il suo percorso formativo e su cosa si focalizza attualmente la sua attività lavorativa?

 

“La mia attività professionale si basa, attualmente, su due settori complementari; il primo ambito di competenza, il più ampio, è in veste di Consulente d’Azienda e si svolge sostanzialmente sul supporto a piccole Aziende, PMI, per diversi processi gestionali, quali il monitoraggio e il miglioramento dei processi di produzione, organizzazione ed ottimizzazione aziendale, ausilio nella redazione e gestione di Piani di Sviluppo, Analisi del Mercato di Competenza ed affiancamento su altre attività interne inerenti i processi di Ampliamento e di Crescita Aziendale. Il secondo ambito, in misura minore, si basa sulla progettazione di Layouts e Business Area, sia presso piccole aziende strutturate sia presso la grande distribuzione, attività svolte attraverso il Coordinamento di gruppi di lavoro.

 

Tale diversificazione di mansione deriva dal fatto che la mia figura professionale inizia proprio come “Visual Merchandiser”; dopo una prima formazione nel campo artistico-architettonico (ho tuttora una certa passione per la storia dell’arte e dell’architettura, soprattutto contemporanea) riesco a far parte del gruppo di Comunicazione ed Arredamento di IKEA S.r.l. Le attività di co-worker e di Group Leader all’interno della multinazionale, mi hanno permesso di occuparmi a vari livelli di tutta una serie di attività dalla progettazione alla realizzazione di intere Business Area.

Nel corso di 10 anni di impiego, ho potuto progettare dal corner stagionale sino al Reparto merceologico, considerando tutte le attività ed i parametri presenti, dalla comunicazione alla logistica, passando per il puro merchandising, che poi si traduce nella realizzazione di tutta la struttura espositiva dello store.

Ho partecipato ai re-buiding degli store di Milano-Corsico, Milano Carugate, Firenze sino all’apertura dell’ultimo store di Pisa; attività di questo tipo permettono innanzitutto di venire a contratto con free-lance di tutta Europa, favorendo contatti e confronti per una crescita personale;inoltre il lavoro in cantiere consente di verificare quanto la progettazione possa tradursi in implementazione.

In seguito mi sono dedicata alla progettazione pura, nello specifico Interior design, per aziende, piccole Imprese e privati sino alla svolta di un progetto più ampio in cui mi si chiedeva di progettare il primo Store di una azienda specializzata in Abbigliamento Professionale e Tecnico, per un programma di ampliamento focalizzato sulla Sartoria Maschile di Alta Gamma ma anche di rivedere il brand, sovrintendere alla comunicazione e partecipare al Piano marketing.

E’ stato questo il punto di svolta, in quanto la richiesta dell’azienda cliente mi ha permesso un primo contatto dall’interno, su tutti i processi di produzione e di distribuzione del prodotto, passando dalla scelta dei tessuti, alle lavorazioni attraverso sistema Cad-Cam, sino alla comunicazione finale destinata alla ricerca di nuovi spazi sul mercato.

La presenza inoltre di un Body Scanner all’interno dello store, posizionato a Roma, mi ha permesso di effettuare anche ulteriori considerazioni nel campo dell’innovazione e della tecnologia virtuale, fornendomi ulteriori possibilità di apprendimento e di conoscenze”.

 

In che modo ha avuto la possibilità di affiancarsi alle Piccole Medie Imprese?

 

“Il passaggio dalla Sartoria Maschile di alta gamma alle PMI è stato un po’ la logica conseguenza. Nel corso di un anno mi sono ritrovata, “effettivamente”, all’interno di numerose piccole aziende operanti soprattutto nel campo meccanico-ingegneristico per aiutarle nell’organizzazione di processo e nei suoi miglioramenti, fino ad abbracciare numerosi altri campi di supporto e gestione.

Attualmente, in qualità di consulente aziendale, mi occupo di:

  • gestione ed ottimizzazione dei processo di produzione
  • gestione dei Processi in Ottica Lean
  • gestione e realizzazione di Piani Marketing aziendali di sviluppo
  • consulenza per Piani di Crescita e di Sviluppo Commerciali Territoriali
  • consulenza per Comunicazione e Politiche di Branding
  • consulenza per Smart Working e Clima Aziendale”.

 

L’ottica Lean è prettamente legata al mondo Industry 4.0. Come si integrano questi due aspetti e qual è la sua esperienza in merito?

 

“ L’industria 4.0 è un tassello, una metodologia, un progetto, una tecnologia che avanza che deve essere declinata in relazione alla specifica azienda. Questo perché, dal momento che si tratta di un qualcosa di molto ampio e variegato, è chiaro che l’impatto su un’azienda di piccole dimensioni è differente rispetto a quello che potrebbe avere su un’azienda di dimensioni più grandi e maggiormente strutturata, pur essendo le linee generali le stesse. È quello che è nel mezzo che si necessita modulare.

L’industria 4.0 può essere vista, in chiave di lettura, come una interconnessione fra le macchine finalizzata ad efficientare l’insieme dei processi produttivi che vanno da monte a valle (o solo una parte di essi). Ciò significa che il sistema di gestione aziendale ha la possibilità di comunicare con tali macchinari, che un processo non passa più manualmente ma viene direttamente preso dalla macchina che sarà, dunque, in grado di fornire informazioni in merito a quanti prodotti sono stati elaborati in tot tempo, alla necessità o meno di effettuare manutenzione e ad un insieme di parametri che siamo noi a decidere, in funzione di determinati requisiti di interesse.

Ottica Lean ed Industria 4.0 rientrano, quindi, all’interno di un sistema ampio di organizzazione di impresa e di efficientamento. Questo, però, non significa lavorare di più ma lavorare meglio. La logica lean, infatti, offre una metodologia all’interno dell’impresa che permette una riorganizzazione ottimale dei processi, coinvolgendo tutte le risorse, al fine di ottenere un prodotto di qualità ma con una riduzione dei tempi e dei costi. Si viene, pertanto, ad instaurare una sorta di crescita e di percorso virtuale che a parole potrebbe sembrare banale, ma, la sua traduzione in realtà è davvero complicata.

Il mio lavoro si basa proprio su questo: studiare ed effettuare un check di Impresa in ottica di efficientamento e quindi Industria 4.0. Questo implica la conoscenza del “sistema azienda” in tutte le sue parti, a partire dalle risorse umane che sono fondamentali. Non ha senso staccare quest’ultime dalle macchine; le macchine sono uno strumento che bisogna far funzionare al meglio”.

 

A questo punto dell’intervista, mi sembra di aver raccolto diversi spunti di riflessione sui cui discutere successivamente in maniera più approfondita. Mi piacerebbe, tuttavia, chiederle quale messaggio desidera lasciare, da donna e da professionista, a chi si affaccia per la prima volta a simili tematiche?

 

“Credo, prima di tutto, che l’elemento trasversale ed imprescindibile resti l’informazione e la capacità di avvalersene per la propria crescita personale e per un corretto approccio al mondo lavorativo.

 La capacità e la volontà di apprendere, come quella di confrontarsi- a più livelli- può rivelarsi una discriminante positiva ed un investimento per sè e per tutti, sul lungo periodo.

A testimonianza di ciò, tra le attività collaterali  subordinate al tempo residuo, partecipo a diverse iniziative presso Istituzioni ed Enti sul territorio. Mi riferisco sia ad incontri formativi per la crescita personale, sia all’organizzazione degli stessi o parte di essi, in funzione di specifiche esigenze o richieste contingenti. Tali incontri permettono di conoscere numerose imprenditrici ed imprenditori molto attivi sul territorio, che offrono prodotti e servizi di comprovata qualità ed eccellenza.

È proprio grazie all’approfondimento dei contatti ed alle visite ripetute nelle sedi aziendali, oltre la presenza ad incontri sistematici presso tali enti, che è stato possibile istituire un piccolo progetto di rete imprenditoriale, basato proprio sulla valorizzazione e diffusione dei prodotti individuati ma anche delle loro ideatrici e di tutto ciò che possa stare “dietro” ad un prodotto di eccellenza, con finalità di diffusione e conoscenza”.

 

 

Questa piccola avventura termina qui…Se anche voi, come me, siete rimasti incuriositi dal mondo professionale di Francesca, dalla sua grinta e dalle sue mille risorse, non vi resta che seguirci al prossimo appuntamento!

 

Antonella, in collaborazione con Manuela Appendino

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