WeWomEngineers incontra l’Ingegnera Paola Occhetta

Paola Occhetta

WeWomEngineers incontra l’Ingegnera Paola Occhetta

Paola Occhetta ottiene il Dottorato di ricerca in Bioingegneria al Politecnico di Milano nell’aprile 2015 con un progetto sullo sviluppo di piattaforme microfluidiche per la coltura cellulare 3D.

Durante il dottorato, trascorre diversi mesi in laboratori di ricerca internazionali (Cell ad Tissue Engineering Laboratory presso IRCCS Galeazzi, Milano; Tissue Engineering Laboratory presso l’Ospedale Universitario di Basilea; Tissue Engineering and Microfluidic Laboratory presso l’Università del Queensland).

In seguito, lavora come PostDoc per 4 anni presso il Dipartimento di Biomedicina dell’Ospedale Universitario di Basilea, con un progetto sulla creazione di modelli in vitro per studiare le patologie della cartilagine. 

Da 3 anni ha scelto di rientrare in Italia per portare avanti la sua impresa e la sua ricerca universitaria, e allo stesso tempo per riavvicinarsi alla sua famiglia.

Di cosa si occupa attualmente?

Attualmente sono PostDoc fellow presso il Politecnico di Milano, beneficiaria di una H2020 MSCA Individual Fellowship finalizzata allo sviluppo di un modello di joint-on-a-chip per l’avanzamento dello sviluppo di farmaci anti-osteoartritici.

In parallelo, dal 2017 sono co-fondatrice  e amministratrice delegata di BiomimX S.r.l., una start-up italiana, spin-off del Politecnico di Milano che sviluppa organi su chip. 

Il filo conduttore delle mie correnti due anime, di accademica e imprenditrice, è il desiderio di sviluppare metodi alternativi e avanzati per lo screening di farmaci, che permettano di ottimizzare  tempi e costi per portare al paziente terapie innovative, per patologie ancora sconosciute.

Da quali spunti è partit* per arrivare all’attività di cui si occupa in questo momento?

Da sempre sono stata affascinata dalla complessità del corpo umano e con due genitori medici mi sono approcciata a questo settore fin da piccola.

Allo stesso tempo, la decisione di intraprendere la carriera da ingegnere biomedico è stata guidata dalla curiosità di capire il funzionamento di questa complessa “macchina vivente”.

L’unione delle due passioni, mi ha portato alla scelta di dedicarmi alla rigenerazione in vitro di organi umani miniaturizzati (anche detti organi su chip): da qui l’idea di ingegnerizzare cellule e tessuti umani grazie all’unione di micro ingegneria e conoscenze di biologia e fisiologia, che è oggi alla base non solo della mia carriera da ricercatrice, ma anche della mia idea imprenditoriale.

Quali sono le caratteristiche e le peculiarità che un/una biomedic* dovrebbe avere oggi e per il futuro al fine di collaborare sempre più direttamente con le realtà biomedicali incluso il nostro SSN (sistema sanitario nazionale)?

La multidisciplinarietà e la propensione al dialogo. L’ingegneria biomedica è da sempre al centro tra un ampio numero di discipline che vanno dall’elettronica, alla meccanica, alla biologia, alla medicina. Non sempre il dialogo tra questi mondi è semplice e il ruolo essenziale che un bioingegnere può portare a vantaggio di una collaborazione fruttifera è la capacità di mediare, di comprendere i requisiti di tutti i player al tavolo e di tradurli in soluzioni concrete e facilmente implementabili anche da operatori non esperti, mascherando la complessità ingegneristica con interfacce user-friendly. Credo che questa sia la chiave per far sì che le soluzioni bio-ingegneristiche siano sempre più accettate.

Un brevissimo consiglio per i nostri ragazzi, anche attraverso il titolo di un libro, una canzone, un film

“Non dirmi che hai paura”, di Giuseppe Catozzella.

a vita non è mai semplice e oggi più che mai abbiamo capito come l’ambiente sociale, la posizione geografica, la politica, le sfide mondiali condizionino (purtroppo spesso in negativo) le nostre scelte.

In tutto questo, dobbiamo ricordarci di non spegnere i nostri sogni e di rincorrere le nostre idee, perché solo credendo di essere i fautori del nostro destino possiamo avere una possibilità di successo.

Un grazie speciale a Paola Occhetta (https://www.linkedin.com/in/paola-occhetta-3041ba48/) per il suo splendido percorso condiviso e per voi che ci seguite, scriveteci alla info@wewomengineers.com e pubblicheremo la vostra storia!

TEAM WWE

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